21 Marzo 2014
BASTA CON LE SPECULAZIONI NELLE ENERGIE RINNOVABILI

SARDEGNA USATA COME TERRA DI CONQUISTA DALLE MULTINAZIONALI
Ora basta! E’ questo il monito lanciato da COLDIRETTI SARDEGNA.
Dopo aver assistito impotenti ad una vera e propria invasione di investitori esteri, per lo più multinazionali, che arrivano in Sardegna con progetti che occupano e trasformano il suolo agricolo dell’Isola, lasciando solo le briciole al territorio, e ricavando grandi introiti, pagati in modo salata nelle bollette elettriche, dagli incentivi e dall’energia prodotta.
“La nostra Regione è letteralmente invasa di impianti di tutti i generi, da impianti fotovoltaici a terra, a quelli su serra, da impianti eolici, chiamati “parchi” di grandi dimensioni, sino al microeolico gestito da società estere, per passare agli impianti solari termodinamici” afferma Battista Cualbu, Presidente di Coldiretti Sardegna. “l’ultima richiesta fatta per un impianto termodinamico di oltre 260 ettari a Decimoputzu insieme a quello di Cossoine rappresentano uno schiaffo alla Sardegna.
Questi mega impianti non portano importanti ricadute di lavoro, sono osteggiati dalla popolazione locale, e dalle imprese agricole, consumano suolo agricolo anche dove si vuole continuare a vivere di agricoltura” insiste Cualbu.
“La Sardegna ha bisogno di un piano energetico che regoli il consumo di suolo agricolo” rilancia Luca Saba Direttore di Coldiretti Sardegna”.
“Oggi , in questa situazione, non possiamo più permettere che terreni agricoli vengano sottratti in modo indiscriminato per mega progetti, è necessario che la Regione Sardegna regoli con determinazione questo settore.
E’ paradossale, un piccolo imprenditore agricolo che tenta di fare un impianto eolico di piccole dimensioni affronta mille difficoltà burocratiche, spesso difficili da superare, mentre grandi impianti molto più impattanti sull’ambiente, arrivano addirittura ad arrogarsi il diritto della pubblica utilità” conclude Saba.
La Coldiretti, sulla base di una analisi tecnica e giuridica fatta a Roma dalla Confederazione Nazionale, ha inviato in data odierna un documento al Ministero con numerosissime controdeduzioni contrarie al progetto di Decimoputzu e Villasor.
“Se non verranno prese in considerazione le osservazioni inviate oggi “aggiunge il presidente Cualbu “faremo sentire la nostra presenza con le imprese agricole del territorio e con le popolazioni locali perché non tollereremo più ulteriori scippi fatti alla Sardegna.