COLDIRETTI: PARADOSSALE, AD UN IMMEDIATO INTERVENTO A TUTELA DEL PATRIMONIO DI BIODIVERSITA’ DELLA SARDEGNA NON CORRISPONDE UN’ALTRETTANTA ATTENZIONE PER LE PRODUZIONI AGRICOLE
“Accogliamo con favore l’adozione di misure straordinarie nei confronti della tutela della Biodiversità sarda, ma allo stesso tempo ci domandiamo: se non difendiamo e rendiamo riconoscibili anche i prodotti di origine 100% sarda a cosa servirà tutto questo?” afferma Battista Cualbu Presidente di Coldiretti Sardegna.
“il presupposto della difesa della nostra Biodiversità ha infatti maggiore compiutezza nello stretto collegamento con l’attività agricola. A prescindere dall’utilizzo farmaceutico delle nostre erbe c’è tutto il canale della tutela delle biodiversità prettamente agricole.” Conclude Cualbu.
Coldiretti Sardegna da tempo chiede a livello regionale e nazionale leggi che consentano di promuovere e valorizzare i prodotti sardi a patto che per prodotto Sardo si intenda chiaramente quello realizzato al 100% nell’isola, dalla produzione della materia prima sino alla trasformata.
In questo senso le recenti polemiche innescate con Confindustria sull’ultima proposta di legge per coldiretti rappresentano un elemento di distintività inalienabile. Confindustria ribadisce invece la necessità di tutelare le trasformazioni avvenute in Sardegna anche con merce proveniente da fuori Regione.
“Rispettiamo chi acquista materia prima da fuori dell’Isola, ma i consumatori devono avere chiarezza e riteniamo che se la Regione Sardegna insieme all’Assessorato all’Agricoltura intendono promuovere un marchio di qualità dei prodotti agroalimentari regionali lo debba fare promuovendo la filiera sarda al 100%.” afferma Luca Saba Direttore di Coldiretti Sardegna.
“Ribadiamo che i trasformatori possano lavorare qualsiasi merce in Sardegna ma lo devono fare con trasparenza indicando la dicitura “prodotto trasformato in Sardegna”: a queste condizioni possiamo certamente aprire un confronto” ribadisce Saba.
“ Dopo il caso della possibile svendita della Biodiversità dobbiamo impedire urgentemente che venga svenduto il valore dei prodotti sardi al 100%. Per questo chiediamo all’Assessore Falchi un impegno chiaro ed immediato anche su questo fronte: occorre tutelare anche le produzioni made in Sardegna.” afferma Battista Cualbu“.
Coldiretti Sardegna è pronta ad aprire un tavolo di confronto con Confindustria per la definizione chiara dei seguenti obbiettivi:
1) Distinzione chiara di prodotto Made in Sardegna al 100%
2) Definizione di prodotto “trasformato in Sardegna”
3) Verifica, definizione e programmazione delle produzioni eventualmente non sufficienti per coprire le esigenze della filiera Sarda
In questo modo si potrà tutelare tutta la filiera agroalimentare sarda dando un futuro al settore agricolo ed una eventuale protezione su quelle produzioni nazionali che vengono trasformate in Sardegna, garantendo chiarezza al consumatore.
“Gli obbiettivi delineati costituiscono una linea di demarcazione chiara per verificare la reale attenzione di questa Nuova Giunta Regionale verso la centralità ed il futuro del settore agroalimentare Sardo. Occorre infatti proteggere i semi sardi così come, la salsiccia sarda, i culurgiones sardi ed il pecorino della Sardegna .” chiudiono Cualbu e Saba.
9 Giugno 2014
COLDIRETTI: BENE LA TUTELA DEI SEMI SARDI