8 Giugno 2016
Fauna selvatica, nel nord Sardegna aumentano i danni per gli agricoltori

Il numero delle segnalazioni legate al problema della fauna selvatica è in costante aumento e in tutti gli uffici Coldiretti del nord Sardegna si susseguono le telefonate degli imprenditori agricoli ormai esasperati dall’assenza di contromisure adeguate. Si tratta di un problema trasversale che colpisce tutti i settori dell’economia agricola, dall’allevamento fino alla pesca, e che durante il periodo estivo coinvolge anche le aree turistiche costiere.
 «La situazione è diventata insostenibile – afferma il presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu. La stima dell’ammontare dei danni causati dalla fauna selvatica è in costante crescita e se da una parte gli imprenditori agricoli sono le prime vittime di questa situazione dall’altra c’è un ecosistema che merita maggiore tutele. È arrivato il momento che Regione e Province prendano atto di queste difficoltà e che offrano un aiuto concreto agli imprenditori mettendo in campo delle azioni di prevenzione. Da diversi anni la Coldiretti Sardegna sta conducendo una vera e propria battaglia sul tema della fauna selvatica – conclude Battista Cualbu – ma l’attenzione riservata a quest’argomento da parte delle istituzioni locali non è ancora sufficiente».
 Per cercare di aumentare le tutele a vantaggio degli agricoltori, la Coldiretti Sassari ricorda a tutti gli associati l’importanza della denuncia, passaggio necessario per poter richiedere in un secondo momento l’abbattimento degli animali pericolosi.
«Occorre rivedere le modalità di distribuzione delle risorse al fine di garantire i fondi necessari per rimborsare i danni denunciati – afferma il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti. Ribadiamo la necessità di una riforma della disciplina che snellisca la burocrazia e che renda più semplice l’accesso ai contributi per gli agricoltori. Infine reputiamo indispensabile un equo ristoro, non solo per le colture, ma anche per gli strumenti di difesa passiva posti in essere dalle imprese agricole come i cannoni sonori, le gabbie e le reti elettrificate».