14 Gennaio 2015
Il livello dell’acqua nei bacini della Nurra è ai minimi storici

 Coldiretti: «Si prospetta un anno drammatico per l’agricoltura»

Il livello dell’acqua all’interno dei bacini del Cuga, del Temo e del Coghinas è ai minimi storici. Nei prossimi giorni l’erogazione potrebbe subire delle forti restrizioni. Battista Cualbu: «A rischio buona parte dei raccolti».
SASSARI.
Il mondo dell’agricoltura del Nord Sardegna sta vivendo dei momenti di grande apprensione. Il livello dell’acqua all’interno dei bacini della Nurra è ai minimi storici e l’assenza delle piogge che ha caratterizzato le ultime settimane non sembra offrire una prospettiva confortante. Per questo, già dalle prossime settimane, il Consorzio di Bonifica della Nurra potrebbe restringere l’erogazione dell’acqua verso tutti i terreni agricoli.
I dati aggiornati allo scorso 30 novembre stabiliscono che: a fronte di una capienza di 26 milioni di metri cubi d’acqua, il bacino del Cuga ne contiene soltanto 11; il Temo è fermo a 33 milioni di metri cubi (di cui 10 sono destinati ai residenti di Alghero) a fronte di una capienza di 78 milioni; mente nel Coghinas il livello dell’acqua è fermo a 105 milioni di metri cubi su 223. «Questi numeri – afferma il presidente della Coldiretti Sassari, Battista Cualbu - descrivono una drammatica carenza d’acqua che potrebbe mettere a rischio buona parte dei raccolti».
Per contrastare il rischio di siccità non è stato avviato alcun programma di approvvigionamento delle risorse idriche e la Regione Sardegna non ha ancora istituito un tavolo di confronto con le associazioni di categoria del settore agricolo. «Le previsioni del tempo per le prossime settimane – conclude il presidente della Coldiretti Sassari, Battista Cualbu – non lasciano intravedere nessun miglioramento sostanziale. Forse è giunto il momento di riflettere con attenzione sulla gestione delle risorse idriche e sulle modalità di utilizzo delle dighe presenti sul nostro territorio, altrimenti rischieremo non solo di non poter irrigare i campi agricoli ma anche di non avere abbastanza acqua per soddisfare il fabbisogno dei cittadini».