«La Sardegna non può permettersi di mettere a repentaglio l’economia di un settore importante come quello dell’estrazione del sughero. Il possibile blocco del comparto, causato dall’infestazione delle larve defogliatrici, danneggerebbe ulteriormente la sostenibilità dell’economia rurale regionale già messa a dura prova dalla siccità». Con queste parole il presidente della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, ha confermato la sua preoccupazione nella diffusione della Lymantria Dispar e della Malacosoma neustria, i lepidotteri che causano ingenti perdite nella produzione di sughero.
Nei giorni scorsi la Regione Sardegna ha promosso un nuovo incontro con associazioni agricole e istituzioni per discutere del problema. Durante il dibattito è emersa la volontà di voler combattere il fenomeno a livello nazionale all’interno della Conferenza delle Regioni. «Dopo questo incontro – ha concluso Battista Cualbu – è necessario un intervento programmatico per debellare l’infestazione e per consentire a tutti gli operatori una piena estrazione del sughero. E per farlo è necessario garantire più risorse nel capitolo della prevenzione così che si possa intervenire su tutto il territorio a rischio».
Nel nord Sardegna i territori più colpiti sono quelle di Alà dei Sardi e del Monte Acuto. Il numero delle denunce da parte degli operatori del settore è in crescita e il danno ambientale ed economico resta incalcolabile.
«L’infestazione del lepidottero sta creando gravi danni sia al patrimonio boschivo della Gallura sia all’economia delle famiglie che lavorano nel comparto – afferma il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti. Si conoscono diversi modi per debellare questa specie, da un monitoraggio costante all’utilizzo di un parassita antagonista. L’importante è che la Regione combatta la ciclicità del fenomeno con una programmazione a lungo termine, con un aumento delle risorse e con lo snellimento della burocrazia».
24 Giugno 2016
Sugherete sarde, è allarme larve defogliatrici