«L’approvazione del testo unico sulla coltivazione della vite e la produzione del vino da parte della Camera dei Deputati è frutto di una lunga mobilitazione voluta dalla Coldiretti per snellire il settore più dinamico nella produzione e nell’esportazione del Made in Italy nel mondo – afferma il direttore della Coldiretti Sassari, Ermanno Mazzetti. Solo in Sardegna la superficie coperta da vitigni è di oltre 26mila ettari, di cui la maggior parte dedicati a produzioni di qualità Doc, Docg e Igt. Una ricchezza che merita di essere tutelata e aiutata dagli apparati statali di riferimento».
Il testo unico porterà alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine e indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, all’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e alla stesura delle norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero.
«La viticoltura sarda sta vivendo un momento di grande espansione – afferma il presidente della Coldiretti Sassari, Battista Cualbu – grazie a dei produttori attenti e preparati spinti da una nuova generazione che porta in vigna passione, competenza e innovazione. La Sardegna è la regione in cui la produzione di vino, negli ultimi 5 anni, è cresciuta maggiormente con un +37%».
La burocrazia - precisa la Coldiretti - è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro che nel 2015 ha consentito di realizzare un fatturato record di 9,7 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nel primo semestre del 2016.
L’Italia conquista nel 2016 il primato mondiale nella produzione stimata in circa 49 milioni di ettolitri mentre la Francia, con un calo del 10%, dovrebbe attestarsi a 42,9 milioni di ettolitri e potrebbe addirittura perdere il posto d’onore a vantaggio della Spagna dove le prime stime parlano di valori attorno ai 45 milioni di ettolitri. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento - precisa la Coldiretti - ai vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole.
23 Settembre 2016
Vino, l’approvazione del testo unico taglia il 50% della burocrazia